PERCORSI CULTURALI

VERSO IL MARE, lungo la Via Francigena

CITTA', BORGHI E COLLINE DEL MONFERRATO

Fin dall'antichità la Via Francigena è stata un'importante via di comunicazione e pellegrinaggio lungo la quale si verificavano scambi culturali e commerciali, circolazioni di influenze artistiche e attività commerciali, mettento in relazione popoli diversi per valori e culture.

Il Piemonte, in particolare, ha rivestito grande rilevanza quale terra di passaggio dalle Alpi verso la Pianura Padana, con un ruolo di cerniera tra la Via Francigena che da Canterbury portava a Roma attraverso il Passo del Gran San Bernardo, in Valle d'Aosta, e quella che collegava Santiago di Compostela, in Spagna, con la Francia e l'Italia attraverso i Colli del Monginevro e del Moncenisio, in Val Susa.

In questo contesto, anche dopo l'epoca romana Torino/Augusta Taurinorum rivestì un ruolo di eccellenza quale punto nodale dei percorsi diretti ai passi aqlpini più importanti ma anche alla Terra Santa e a Roma, utilizzando la via consolare verso Vercelli e Piacenza e le vie romane coma la Fulvia, che portava verso il mare percorrendo le colline del Monferrato, l'Astigiano e l'Alessandrino, la cui importanza è ancora oggi testimoniata dal grande numero di edifici religiosi e abbazie che si incontrano lungo il cammino.

Nella provincia di Asti le chiese romaniche rappresentano un patrimonio e una attrazione di grande rilevanza artistica, storica e paesaggistica: tra queste si ricorda in particolare l'Abbazia di Vezzolano, inserita nel progetto dei percorsi europei della "Transromanica", associazione internazionale riconosciuta dal Consiglio Europeo come "Major European Cultural Route" e che ha l'obiettivo di porre l'accento sull'unità culturale e artistica del romanico in Europa.

Sono preziose testimonianze del Medioevo che si concentrano specialmente nella parte settentrionale della Provincia, il Basso Monferrato, compreso tra i fiumi Po e Tanaro e attraversato nel Medioevo dai percorsi secondari della Via Francigena. Alcune sono arrivate in buone condizioni fino a noi, altre, isolate su poggi e colline, sono state restaurate; tutte valgono comunque la visita per la splendida collocazione nel paesaggio monferrino.

Luoghi ricchi di suggestione dove non è difficile incontrare piccoli gioielli di grande pregio storico-artistico, come chiesette parrocchiali e pievi romaniche, ma anche attestazioni della cultura popolare.

Percorrere oggi questi tratti di Via Francigena significa intraprendere un viaggio alla scoperata di arte, natura e cultura dove anche la cucina, i prodotti tipici di stagione, le sagre e le fiere di antica tradizione sono tuttora viva espressione di identità del territorio; sono suggestivi cammini di fede adatti anche a escursionisti, famiglie e turisti slow per conoscere i luoghi, assimilarli, viverli e assaporarli, tutelandone il valore e la ricchezza.

Dall'Astigiano all'Allessandrino...... un trionfo di sapori!

Il Monferrato Astigiano è famoso per i suoi vini: grandi rossi come il Barbera, piccole e preziose produzioni come L'Albugnano e il Loazzolo, vini da dessert come Moscato e Brachetto.

Accanto ai vini, i piatti della tradizione piemontese arricchiti dai prodotti locali: la bagna cauda si accompagna qui ai peperoni quadrati della Motta di Costigliole, al cardo gobbo di Nizza Monferrato, agli ortaggi della Valle del Tanaro, mentre gli agnolotti cambiano le carni del ripieno quasi da paese a paese. Sopravvivono ancora piatti antichi come la finanziera, il fritto misto, la tartrà, il fricandò.

Tra i salumi da segnalare quelli d'asino e il prosciutto crudo prodotto a Cocconato, tra i formaggi spicca il DOP della Robiola di Roccaverano, che spesso si abbina ai mieli locali e a profumate mostarde (mosto d'uva, nocciole e frutta).

E i dolci? L'elenco sarebbe lunghissimo, dallo zabaione al moscato al bunet, dalle pesche ripiene alla polentina astigiana e le golosità a base di nocciola, la Tonda Gentile delle Langhe. Ma non solo le pasticcerie custodiscono questi tesori: anche nelle panetterie dei più piccoli paesi è possibile scoprire prodotti come le ubià di Grana, i canestrelli di Cinaglio, i caritin, tutti con una storia, leggenda o tradizione religiosa da raccontare.

PERCORSO 1: Vezzolano - Asti

Isolato in una verde vallata, il complesso romanico di Santa Maria di Vezzolano "XII-XIII sec." (Km. 21 da B&B Fiori di Campo) è uno dei principali monumenti tardo-romanici del Piemonte: fu luogo di ospitalità nel Medioevo e invita ad una tappa di grande rilievo dal punto di vista artistico ma anche della devozione mariana. L'elegante facciata è caratterizzata dalla bicromia di mattone e arenaria e alleggerita da tre ordini di colonnine; l'elemento più sorprendente e raro dell'interno è il pontile (o jubè), scolpito a bassorilievo policromo, che taglia la navata centrale; in un tabernacolo dell'altare maggiore è degno di nota il quattrocentesco trittico policromo in terracotta a rilievo; sugli stipiti della finestra centrale dell'abside, l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Annunziata sono pregevoli rilievi romanico-lombardi in pietra verde; gli affreschi del chiostro, fra i quali la Leggenda di Carlo Magno con l'pisodio che secondo la tradizione portò alla fondazione dell'Abbazia, rappresentano uno dei più interessanti cicli pittorici del Due-Trecento piemontese.

Prima di riprendere il cammino, da Vezzolano una breve deviazione su strada asfaltata permette di raggiungere Albugnano (Km. 20 da B&B Fiori di Campo) e la chiesetta romanica di San Pietro, che conserva una preziosa abside coronata da archetti pensili intrecciati. Salendo alla Parrocchiale si raggiunge uno spettacolare belvedere su tutto il Piemonte.

Il tratto fra Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco (Km. 14 da B&B Fiori di Campo) presenta splendidi scorci paesaggistici. Tra i vigneti di Freisa si raggiungono la romanica Santa Maria di Cornareto, singolarmente orientata a nord, e, poco prima di entrare in paese, la Chiesa di Sant'Eusebio, ribassata rispetto al terreno: l'originario edificio romanico, sprofondato per uno smottamento, servì infatti da basamento per le successive ricostruzioni. Il centro storico è sovrastato dalla Torre Medioevale dei Rivalba, accanto alla quale sorge la barocca Chiesa della Madonna del Castello; la Parrocchiale di Sant'Andrea, con facciata settecentesca, conserva un dipinto di Guglielmo Caccia detto "il Moncalvo".

Castelnuovo Don Bosco è una delle più importanti mete del pellegrinaggio contemporaneo: il 16 agosto 1815, infatti, nella borgata Becchi di frazione Morialdo (oggi nota come Colle Don Bosco) nacque San Giovanni Bosco. Visitare questi luoghi significa riscoprire la sua straordinaria personalità e la sua opera diffusa in tutto il mondo; il percorso sale al Colle proprio da Morialdo, dove si trova anche una delle case in cui abitò San Domenico Savio (nato in Frazione Mondonio); ci si immette quindi sulla "Strada del Papa" (in ricordo della visita di Giovanni Paolo II nel 1993) e si giunge al Santuario, composto da due grandi chiese sovrapposte e sormontate da una cupola.

Si prosegue quindi fra pascoli e macchie boscate verso Capriglio (Km. 13 da B&B Fiori di Campo), comune natale della madre di San Giovanni Bosco, la Venerabile Margherita Occhiena. Qui vi sono ben due chiese dedicate a San Martino, una nell'area cimiteriale e l'altra in Frazione Serra, con tracce della struttura romanica; nella ex scuola elementare ha sede il Museo dedicato a Mamma Margherita.

Nel cimitero di Montafia (Km 12 da B&B Fiori di Campo) si ammira la piccola Chiesa di San Martino. anche il camposanto della Frazione Bagnasco, che si tocca prima di giungere al capoluogo, riserva una sorpresa: la Pieve di San Giorgio (XII sec.) con pianta basilicale a tre navate e tre imponenti absidi.

A Mongiglietto di Cortazzone (Km. 15 da B & B Fiori di Campo), la Chiesa di San Secondo (XI-XII sec.) richiede una sosta per l’eccezionale apparato decorativo: sulla cornice che sovrasta il portale troviamo l’ornamento a conchiglia, uno dei simboli del pellegrino, che indicherebbe la chiesa come luogo di tappa lungo la Via Francigena; sulle pareti esterne si scoprono figure umane e geometriche, animali e intrecci vegetali frutto di una fantasia inesauribile; gli splendidi capitelli dei pilastri interni (richiedere la chiave nella vicina cascina) costituiscono un altro grande repertorio simbolico: sirene bicaudate, pesci, pavoni, animali fantastici in un insieme a cui ancora oggi si tenta di dare completa interpretazione. Il capoluogo è dominato dal Castello medioevale ricostruito nel XVIII secolo: dell’edificio originario sussistono l’antica torre quadrata e tratti delle mura, con tracce di merli guelfi.

Da Cortazzone il tracciato passa accanto alla Riserva Naturale Speciale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, che custodisce innumerevoli conchiglie ancora intatte, a testimonianza che nel Pliocene il mare ricopriva tutto il “Bacino Astiano”: i fossili sono concentrati in particolari strati, osservabili accompagnati da guardaparco lungo le pareti delle incisioni vallive; si attraversa poi la località I Gorghi (con area di sosta attrezzata), il cui nome deriva dai vasconi che fino a 50-60 anni or sono venivano utilizzati per la macerazione della canapa; interessanti sono anche i cosiddetti “crotin”, grotte scavate nel tufo della collina e utilizzati come ricovero animali o deposito attrezzi.

A Cinaglio (Km. 20 da B & B Fiori di Campo), la chiesa romanica di San Felice (XII-XIII sec.) sorge in posizione dominante il paese e conserva affreschi della fine del Quattrocento: particolarmente interessante quello del catino absidale; i caratteri romanici si osservano ancora nel coronamento absidale esterno, con i suoi archetti pensili.

Altra area di sosta e picnic si incontra il Laghetto della Peschiera, nel territorio di Settime (Km. 25 da B & B Fiori di Campo). Deviando per raggiungere il paese, dominato dal Castello di origini Trecentesche, è possibile visitare la Chiesetta di San Nicolao nel recinto del cimitero: splendida l’abside con mezze colonnine a capitelli scolpiti e decorazioni ad archetti pensili sormontati dalla cornice a scacchiera; all’interno, curioso il bassorilievo con la rappresentazione di due asini danzanti che ricordano le feste degli asini o dei pazazi delle cattedrali francesi.

Il percorso costeggia quindi il campo da golf “Il Feudo” per arrivare nella piazzetta della frazione di Asti San Grato di Sessant. Proseguendo verso il capoluogo, si giunge all’incrocio con la ex SS 458, da percorrere in direzione Chivasso per poi svoltare a destra e seguire le indicazioni per Viatosto (sempre una frazione di Asti); qui la Chiesa di Santa Maria è la riedificazione trecentesca della romanica Santa Maria di Riparupta (XI sec.) e conserva all’interno bellissimi affreschi dal XIII al XVI secolo. Dal piazzale della chiesa, da cui si gode un piacevole panorama sulle colline e sul capoluogo, si scende a destra, verso la zona residenziale che circonda lo stadio.

La città di Asti (Km. 26 da B & B Fiori di Campo), sviluppatasi intorno ad uno dei principali nodi stradali della Via Fulva, tra il XII e il XIII secolo diventò la più importante dell’attuale Piemonte e uno dei più potenti liberi Comuni del nord Italia. Vi transitavano commercianti e pellegrini e i molti ordini religiosi che vi operavano erano dedidi alla funzione di hospitales: il più importante era l’Ospedale dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, isediatasi nel 1169 nel complesso della Chiesa del Santo Sepolcro, nota oggi come Rotonda di San Pietro e splendido esempio di romanico astigiano, realizzata nel 1100-1130 riproducendo il modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

L’imponente Cattedrale gotiga dedicata all’Assunta fu costruita a partire dalle fine del XIII secolo su un precedente edificio romanico, di cui rimangono il campanile e il mosaico pavimentale del presbiterio: di grande impatto il lato sud, con gli alti finestroni e il portico trecentesco; all’interno si possono ammirare, tra l’altro, opere pittoriche di Gandolfino, massimo artista del Rinascimento Astigiano, e notevoli arredi lignei settecenteschi.

Nell’adiacente e antichissima Chiesa di San Giovanni è allestito il primo nucleo del Museo Diocesano: il percorso di visita conduce alla cripta dell’VIII secolo e include il corpo ligneo gotigo della Cattedrale, sculture trecentesche, argenti e paramenti. Nel Museo Civico di Sant’Anastasio, che ingloba i resti archeologici di ben quattro chiese (VIII-XVIII sec.) si ammirano capitelli, mensole, pietre cantonali, elementi lapidei scolpiti e la splendida cripta romanica dell’XI secolo.

La romanico-gotiga Collegiata di San Secondo fu costruita nel 1256 su precedenti edifici dedicati al Santo: l’interno ospita opere di pregio, tra cui il polittico di Gandolfino d’Asti e i drappi del Palio donati ogni anno alla Collegiata durante la medioevale Cerimonia dell’Offerta, il primo martedì di maggio.

Le torri duecentesche, erette dalle ricche famiglie del ceto mercantile, caratterizzano il centro storico: la più alta, la Torre Trojana (46 m.), è uno dei simboli della città; da vedere anche la Torre Comentina, l’ottagonale De Regibus, la possente dei Ponte, la Guttuari.

 


Contatti

b&bfioridicampovillanova

Strada Alla Cascina Nuova, 14
Villanova d'Asti
14019


3381300483